Molti musicisti americani hanno iniziato la loro carriera nei cori gospel delle chiese delle comunità nere, ma quella di Donny Hathaway fu senza dubbio una delle più effimere.
L'autorevole rivista Rolling Stone inserì Hathaway al quarantanovesimo posto della classifica dei 100 cantanti più grandi di tutti i tempi, un giudizio che oggi potrebbe sembrare decisamente eccessivo. Tuttavia già le prime battute di "Voices Inside", il brano che apre questo album, vede il suono degli strumenti e la voce quasi sullo stesso piano.
Questa impressione molto positiva viene confermata dal sound meravigliosamente denso e dalla trasparenza del fraseggio degli strumenti a fiato, che passa da sonorità quasi impalpabili a coinvolgenti esplosioni di energia.
Impreziosita dai brillanti arabeschi del clarinetto, il timbro soul di Hathaway si spinge a esplorare nuovi orizzonti, con un blues molto fresco sotto l'aspetto armonico ("I Believe To My Soul"), si eleva con toni intensamente passionali ("Misty"), per poi immergersi in un sound percussivo, deciso e molto gradevole in "Sugar Lee".
Ogni arrangiamento viene valorizzato al massimo dall'elevato livello di tutti i musicisti, al punto da diventare altrettanti capolavori degni di essere ascoltati più e più volte. Le sonorità morbide e melodiose ("Tryin' Times") assumono in questo modo significati del tutto naturali, come "Thank You Master For My Soul", un intenso brano di preghiera stile gospel, che si avventura nel campo armonico del free jazz a tutta gloria di Dio.
A conclusione dell'album, si può ancora ascoltare la voce morbida e vigorosa in tutto il registro, dalle note più gravi a quelle più acute, di Hathaway, nella breve "A Dream", che descrive in maniera molto incisiva i contenuti di questo disco. Questa straordinaria riproposizione della Speakers Corner è stata realizzata con tecnologia rigorosamente analogica, utilizzando i nastri analogici originali e un procedimento di rimasterizzazione del tutto analogico, dal master alla testina di incisione. Per finire, va sottolineato il fatto che l'etichetta tedesca ha provveduto a pagare tutte le royalty e tutti i diritti d'autore, un fatto per nulla scontato al giorno d'oggi.
Registrazione effettuata nel settembre del 1969 e nell'aprile del 1970 dagli ingegneri del suono Murray Allen e Roger S. Anfinsen e dai producer Donny Hathaway e Ric Powell.